Ma che colpa abbiamo noi ?

Uno dei primi versi della nota canzone dei Rokes “Ma che colpa abbiamo noi” recita “La pioggia cade su di noi”. Frase quanto mai attuale alla luce di quello che è accaduto a Bitti, in Sardegna (e poco tempo prima in Calabria), paese simbolo di una catastrofe (annunciata). 3 morti, ingenti danni, una comunità in ginocchio e tante frasi che distorcono la realtà. Quasi tutti i telegiornali, ma anche molti quotidiani, hanno battuto la notizia con l’incipt “le forti piogge hanno causato ingenti danni”. Così facendo, viene davvero da chiedersi che colpa abbiamo noi. Un destino ineluttabile, una Natura avversa, un fenomeno senza uguali, fuori da ogni controllo, fuori da ogni portata. Ma davvero pensiamo che sia stata la pioggia la principale causa del disastro ? Certo, ha piovuto tanto. Tantissimo anzi. Certo, il fenomeno delle piogge intense è ormai tristemente comune. Sappiamo, dati alla mano anche se qualcuno continua a dire che non è vero, che gli eventi estremi si stanno moltiplicando, che la temperatura a livello globale sale e continuerà a salire, che ci sono fenomeni repentini che colpiscono l’immaginario popolare ma anche fenomeni lentissimi (e che quindi sfuggono alla “certificazione” degli osservatori, soprattutto quelli meno attenti, https://www.savemedcoasts2.eu/index.php/en/). E siccome tutto questo (anche questo è assodato, diciamolo a quei capi di stato che sostengono il contrario) dipende da come abbiamo utilizzato le risorse e l’ambiente, una colpa evidentemente ce la abbiamo. E quando dico noi intendo il genere umano. E quando dico noi non intendo necessariamente negli ultimi anni. E quando dico noi mi viene in mente che sarebbe più corretto parlare di emergenza ambientale piuttosto che di disastro naturale, perchè bisognerebbe vedere il problema nella sua interezza, non solo per gli aspetti che ci riguardano nel contingente.

Passato l’effetto della sensazionalità dell’evento (maledetta pioggia!) ci accorgiamo che esistono paesi (Bitti, guarda caso) costruiti sopra a fiumi tombati. Davvero non c’era modo di allontanarsi un pò dal fiume ? Per lasciargli quello spazio che è naturalmente suo in caso di forti piogge, perchè la Natura sarà anche cattiva ma non è stupida. Forse anche questa va annoverata come una nostra colpa.

E procedendo nell’analisi, si scopre che a Bitti il problema dell’alluvione se lo erano posto e avevano anche ricevuto somme di denaro da spendere in opere di bonifica. Certo non avrebbero probabilmente evitato i danni degli ultimi giorni, ma mitigati magari sì. Ma tanto non li hanno fatti i lavori. La colpa non è nostra. E’ della burocrazia.

In Italia ci sono cento, mille, diecimila Bitti.

Vediamo un mondo vecchio che
Ci sta crollando addosso ormai, dice la canzone. Ma vi prego, non chiediamoci che cola abbiamo noi.

Ricordo la petizione per intitolare una giornata alle vittime delle alluvioni. Un pretesto per attirare l’attenzione di governanti, tecnici e cittadini sui problemi idrogeologici. La petizione di può firmare alla pagina https://www.change.org/p/proposta-tecnico-scientifica-per-la-mitigazione-del-rischio-alluvionale-e-geo-idrologico

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